PRINCIPI ATTIVI, FITOCOMPLESSO E TITOLO
Le piante medicinali devono la loro azione curativa ai principi attivi, un gruppo di sostanze caratterizzabili chimicamente e dotate di attivitàbiologica, che vengono prodotte dalle cellule della piante nel corso del loro normale metabolismo per diversi scopi.
I principi attivi possono essere sintetici, come nel caso dei medicinali, semisintetici come nel caso dell’aspirina, naturali, come nel caso del fitocomplesso contenuto nelle droghe utilizzate in erboristeria.
Il fitocomplesso è l’ insieme dei principi attivi contenuti all’interno della droga.
La parte di pianta che contiene i principi attivi viene definita droga, si può trattare dell’intera pianta o di una parte di essa tipo le foglie, i fiori, le radici, ecc.
La quantità dei principi attivi all’interno della pianta dipende da diversi fattori: età della pianta, fattori climatici e ambientali, coltivazione, raccolta, conservazione e preparazione, alterazioni, ecc. La presenza quali-quantitativa dei principi attivi contenuti nella droghe e nei loro preparati può essere determinata con analisi specifiche anche sofisticate (gascromatografia). Il risultato di tale ricerca viene definito titolo.
Frequentemente l'azione farmacologica del fitocomplesso (l'insieme dei principi attivi contenuti nella droga in toto) può essere superiore a quella del principio attivo estratto e somministrato singolarmente oppure sintetizzato, per la presenza di altri principi secondari o altre sostanze coadiuvanti che potenziano l’effetto terapeutico riducendo nel contempo gli effetti collaterali.
Ecco l’elenco delle più importanti classi di principi attivi contenuti all’interno delle piante.
Questo termine fu introdotto per la prima volta dal tedesco Meissner (1792-1853) e con esso si indica un numeroso ed eterogeneo gruppo di sostanze organiche aventi in comune un atomo di azoto e che si comportano come basi. Sono stati isolati e studiati 2000 alcaloidi negli ultimi 200 anni.
Il papavero da oppio contiene nel suo lattice circa 25 alcaloidi differenti (morfina, codeina, papaverina). Inversamente uno stesso alcaloide può trovarsi in piante appartenenti a famiglie molto differenti. L'alcaloide caffeina é presente nel caffè, nella noce di cola, nel tè e nel guaranà.
Gli alcaloidi sono le sostanze più attive farmacologicamente (SNC e SNV) e tra di essi si annoverano i più potenti veleni che si conoscono.
Mescolate con l’acqua danno soluzioni schiumose perché diminuiscono la tensione superficiale dell’acqua. Introdotte ad alte dosi nel sangue emolizzano i globuli rossi, ma la loro assunzione per via orale non costituisce alcun pericolo in quanto esse vengono assorbite dalla mucosa gastro-intestinale solo in pochissime quantità.
La principale azione farmodinamica è espettorante, secondariamente diuretica, depurativa, diaforetica.
Sono contenute in elevate quantità nella saponaria, salsapariglia, liquirizia, edera, polipodio, ecc.
Sono sostanze vegetali non azotate, solubili in acqua e alcool, che hanno la capacità di denaturare le proteine facendole precipitare con la formazione di un coagulo.
Hanno un’azione astringente, antinfiammatoria ed emostatica. Si usano sia internamente che esternamente dove ci sono infiammazioni, per frenare piccole emorragie cutanee o della mucosa, in presenza di scottature, gonfiori, nelle emorroidi, per arrestare diarree come antimicrobici.
Sono sensibili all’ossigeno dell’aria e a una prolungata cottura in acqua bollente. Sono presenti in percentuali elevate in cortecce, frutti e galle.
MUCILLAGINI
Sono polisaccaridi eterogenei che hanno la spiccata caratteristica di inglobare liquidi rigonfiandosi e procurando una azione emolliente.
La fondamentale azione farmacodinamica è quella antinfiammatoria delle mucose sulle quali si stratificano rivestendole di uno strato protettivo contro le irritazioni meccaniche di qualsiasi natura.
Poiché sono idrofile a contatto con l’acqua formano masse plastiche che hanno effetti lassativi ma anche antidiarroici. Sono utili anche nelle gastriti e hanno un’azione bechica.
Ricordiamo l'azione emolliente di malva e altea.
Sono polisaccaridi che in acqua formano dei gel, dispersioni adesive o soluzioni viscose.
Si tratta di essudati viscosi che si formano in una pianta a seguito di un evento traumatico come ad esempio un’incisione.
Le gomme posso essere impiegate per fare sciroppi per la tosse, oppure possono essere utilizzate come addensanti, o come eccipienti per rivestire le pillole o per stabilizzare le salse in cucina, quindi principalmente per l’industria alimentare.
Ricordiamo la gomma arabica (acacia), la gomma adragante (astragaus) e la gomma guar (leguminosa).
Molecole doppie formate da una parte di zucchero e da una parte funzionale non zuccherina detta aglicone.
A seconda della parte funzionale abbiamo diversi tipi di glicosidi con diverse, ma spiccate, attività farmacologiche.
I più famosi eterosidi sono quelli antrachinoici che hanno effetti lassativi (aloe, cascara, frangola, senna, rabarbaro) e quelli cardiotonici (digitale, mughetto, adonide).
Sono miscugli di sostanze organiche diverse volatili, di aspetto oleoso, che si ottengono da piante aromatiche o per distillazione in corrente di vapore o per estrazione con solventi o per pressione.
Non sono solubili in acqua ma in alcool o grassi. L’attività biologica è molto varia e consente di applicarli nella terapia di una gamma molto vasta di malattie. L’azione più caratteristica è quella antisettica e antiparassitaria, ma anche stimolante sul SNC, espettorante, diuretica, depurativa, antispasmodica, emmenagoga, antivirale, carminativa, stomachica, analgesica, cicatrizzante, antireumatica e antinfiammatoria. Bisogna usarli con moderazione e seguendo rigorosamente le prescrizioni.
Stimolano l’appetito e favoriscono la digestione. Le droghe che li contengono sono attive sul fegato con azione coleretica (che attiva la secrezione della bile) o colagoga (che favorisce il deflusso della bile).
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